MERETRICIOFOBIA
In ambito tra soggetti maggiorenni e consenzienti, è stato rivelato che nella
cultura della nostra società, presente in Italia, sembra essere diffusa una
certa fobia popolare nei confronti di chi esercita e si avvale della
prostituzione. Io chiamo questa forma di terrore “MERETRICIOFOBIA”.
In cosa può sussistere tale materia? La risposta viene fornita con la
descrizione di una mentalità in merito al disprezzo di accorgersi che la
prostituzione può esistere nelle zone vicine a dove si vive. Si prova disprezzo
e/o terrore quando si praticano le strade prossime alla propria abitazione e
quando ci si accorge della presenza certa di meretrici nel proprio condominio o
vicino alla propria casa.
In Italia, l’esercizio della prostituzione tra adulti non è reato, ma lo
sono lo sfruttamento, il favoreggiamento dell’altrui mercimonio in merito e le
Case di Prostituzione (Legge 20 febbraio 1958, n. 75
“Merlin”). Quindi chi si prostituisce se maggiorenne non commette
reato.
Allora, perché si prova timore per questa gente? Perché questa
professione tra adulti è sempre vista nel degrado?
Forse perché molti in Italia non conoscono la suddetta normativa e
quindi pensano che i sex workers siano dei delinquenti, che potenzialmente
possono portare decadimento ed altro tipo di criminalità.
Posso dire che in merito, Il commercio del sesso tra adulti e
consenzienti è esattamente come quello dei centri commerciali. Se si sviluppa
il racket di tale mestiere o altri tipi di criminalità in conseguenza, è un
fattore che può verificarsi con qualsiasi tipo di esercizio commerciale. Devo
anche citare che nelle zone dove sono presenti prostitute sulle strade, non può
essere presente uno stato di pubblica insicurezza, almeno in forma elevata,
altrimenti queste professioniste non riuscirebbero ad esercitare i loro
servizi. Quindi non può sussistere una giustificazione corretta e tanto
allarmistica a tale condizione di fobia.
Riguardo ai fatti di degrado connessi alla prostituzione commessa da
maggiorenni sia in strada che in appartamento, come: i rumori, gli schiamazzi,
gli atti contrari alla pubblica decenza, gli atti osceni consumati in luoghi
visibili, lo sporco lasciato sulle vie, le condizioni di traffico intralciato,
etc..; posso dire che essi sono punibili con le normative già esistenti.
Persino la Legge 75/1958 “Merlin”
all’articolo 5 vieta “l’adescamento del
meretricio in modo scandaloso o molesto ovvero seguendo per via le persone
invitandole con parole o gesti”. In effetti, non si possono tollerare
questi comportamenti, i quali però si possono benissimo evitare nell’esercizio
del meretricio tra maggiorenni, sia in strada che in appartamento con un po’ di
educazione da parte di chi pratica e si avvale della professione in merito.
Nel rispetto del principio generale della Costituzione Italiana, che
rivela all’articolo 3 che tutti i cittadini sono eguali davanti alle leggi ed
hanno pari dignità sociale, non si può non tollerare la presenza di persone le
quali hanno un certo orientamento sessuale come la prostituzione; sempre che
queste siano rispettose della civile convivenza e che siano adulte e
consenzienti.
Scritto l’11 dicembre 2008