Logo sito.jpg

 

 

OSSERVAZIONI SULLE STRADE

 

 

Voglio raccontare le testimonianze che lo scrivente ha raccolto personalmente dopo tempo che ha notato le così dette lavoratrici del sesso sulle strade in Italia.

Molti dicono che tutte le donne le quali si notano ai bordi dei marciapiedi siano costrette da qualcuno a svolgere il lavoro di prostituta, individui che prendono tutti i soldi guadagnati da queste povere ragazze. Naturalmente, tutto ciò contro la volontà delle stesse. Inoltre, viene detto anche che queste prostitute forzate subiscono dagli stessi aguzzini spesso delle torture affinché la loro psiche possa essere soggiogata e durante il giorno vengono tenute segregate negli appartamenti da dove escono la notte per lavorare sulle strade.

Secondo le varie notizie ed Associazioni, queste prostitute schiave sono tutte immigrate e quasi interamente non in regola con il soggiorno in Italia.

Dopo questi pappagalleschi racconti dei mass-media italiani, bisogna fare una certa riflessione, riguardo al meretricio che avviene sulle pubbliche vie.

Sicuramente, a nessun soggetto piace restare in questa condizione di sfruttamento e maltrattamento.

Perché sembra proprio che nessuna donna italiana maggiorenne corra il rischio di essere ridotta in quelle condizioni, nonostante che queste non abbiano bisogno del permesso di soggiorno per restare sul nostro territorio? Non parliamo delle medesime cittadine dei restanti Paesi dell’Unione Europea, che il sottoscritto ha incontrato di recente sulle vie come le polacche, le ceche, le slovacche, le ungheresi soprattutto, senza citare le stesse extracomunitarie con Permesso di Soggiorno in regola! Non vi sembra tutto strano?

Forse posso enunciare l’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione, la così detta legge “Turco-Napolitano”, modificata in seguito dalla “Bossi-Fini”:Quando, nel corso di operazioni di polizia, di indagini o di un procedimento per taluno dei delitti di cui all'articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, o di quelli previsti dall'articolo 380 del codice di procedura penale, ovvero nel corso di interventi assistenziali dei servizi sociali degli enti locali, siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero ed emergano concreti pericoli per la sua incolumità, per effetto dei tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di un'associazione dedita ad uno dei predetti delitti o delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del giudizio, il questore, anche su proposta del Procuratore della Repubblica, o con il parere favorevole della stessa autorità, rilascia uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale.

Bisogna citare che in questo senso si può denunciare il fatto anche contro ignoti irreperibili ed ottenere il beneficio dichiarato della legge con inserimento nel mondo del lavoro.

Riguardo al luogo in esame, la strada, tutti quelli che osservano la donna mentre esercita, sempre, per non farsi notare da nessuno, in particolar modo dai clienti, deve stare a debita distanza e mai fermo. In questa occasione, la ragazza in alcuni istanti non è per nulla controllata. Poiché la via è un luogo pubblico, essa può facilmente scappare e nascondersi o essere intercettata dalle pattuglie delle Forze dell’Ordine. A quest’ultime lei, se schiavizzata, può benissimo chiedere aiuto al fine di essere liberata oppure se non rivela nulla ed è clandestina come in molti casi, può essere espulsa dal territorio italiano, facendo perdere tempo ed introiti a chi le sfrutta. Per questo motivo io ribadisco la stranezza del fatto che spesso non si registrano donne italiane maggiorenni obbligate ad esercitare questo mestiere redditizio.

Però, bisogna dire che la stranezza che porta molti dubbi sulla schiavitù presente sulla strada è quella di poter osservare queste ragazze le quali sul marciapiede stesso utilizzano il telefonino. E’ proprio quest’ultimo apparecchio che fa sembrare impossibile la sussistenza della loro schiavitù. Pensate sembra che siano l’unanimità.

In effetti come già citato gli aguzzini, se non vogliono farsi notare sulla via, non possono osservare costantemente le loro donne. Vi sono momenti nei quali per essi è impossibile sapere cosa queste meretrici stanno facendo. Quindi, se io fossi uno schiavizzatore che tiene segregate queste donne negli appartamenti di giorno per poi sbatterle sulla strada di sera, non oserei minimamente pensare di dotare queste persone, costrette ad effettuare questo lavoro a loro mal piacimento, di un apparecchio che possa segnalare la loro posizione sulla strada alle Forze dell’Ordine. Considerando anche il fatto che se volessero controllare queste donne con il cellulare, può sussistere il pericolo concreto intercettazioni telefoniche con le quali gli inquirenti possono trovare prove d’accusa schiaccianti.

Qualcuno ha riferito che i telefonini delle donne ridotte in schiavitù hanno il traffico limitato solo ai numeri degli aguzzini oppure la tastiera bloccata. Però io devo affermare che il relativo apparecchio nelle suddette condizioni può sempre essere abilitato alla chiamata del 112 ed in alcuni casi del 113. In più, devo sottolineare che il sottoscritto ha notato molte volte che le prostitute da strada si vedono anche comporre gli Sms. Quindi non penso che in quest’ultimo modo potessero avere il telefonino con la tastiera bloccata. Forse qualcuno può dire che in quella occasione stiano cercando di sbloccare il cellulare; senza calcolare che possono in tal caso, poiché occorre un certo tempo, essere viste nel gesto azzardante dai loro aguzzini. Inoltre, il fatto di aver spedito il breve messaggio telematico a volte mi è stato confermato dalle stesse donne quando mi sono avvicinato per far loro tale domanda.

Bisogna citare anche che queste prostitute da strada sono visibili sul posto di lavoro anche con la loro autovettura che in alcuni casi porta la targa del loro Paese di provenienza. Si può dare ad una schiava l’autovettura, tanto da correre il rischio che con tale veicolo la persona in merito possa scappare a tutta velocità e perdersi nel traffico?

Tutti questi elementi da me riportati come testimonianza possono benissimo far evincere che la schiavitù sulle strade non è così molto diffusa come si vuole far pensare.

Certo che la schiavitù esiste purtroppo; ma non è molto presente, almeno tra i soggetti maggiorenni!

Il tipo di donne che spesso si vedono con il telefonino in mano e che ho elencato fino adesso sono in prevalenza bianche. Però devo affermare che anche le donne di colore sono sempre più visibili con il telefonino in mano.

Se queste persone si notano d’inverno, come anche qualche bianca, poco vestite sulle vie, non è detto che quel tipo di abbigliamento non possa essere anche una loro scelta fatta da soggetti adulti. Si compie ciò in effetti per guadagnare il più possibile. Sapete anche voi che ci si può abituare al freddo più intenso!

Durante le vacanze natalizie del 2011 ho visionato anche un altro fattore. Questo si identifica nel fatto di aver visto le strade del meretricio quasi completamente vuote di persone dedite all’offerta del sesso a pagamento. Ciò rileva e comprova benissimo che la schiavitù della prostituzione non può essere molto diffusa sulle vie d’Italia, altrimenti quasi nessuna delle meretrici, per non dire proprio nessuna di esse, avrebbe potuto lasciare il relativo posto di esercizio ed andare in ferie. Ricordo che anche durante le altre vacanze di Natale/Capodanno si notava la medesima situazione e la stessa cosa accadeva oltretutto durante i periodi pasquali.

Quindi, dove sta questa molto presente schiavitù del sesso?

Con tutto ciò spero proprio che più nessuno creda alla suddetta condizione molto diffusa sulle strade italiane.

Voglio confermare che anche nelle vacanze della Pasqua 2014, la cui cattolica coincideva con quella ortodossa, ho notato di persona un grosso decremento delle prostitute da strada sulle relative vie dove queste adescano i propri avvalenti. In effetti, ricordo che molte meretrici da strada in Italia provengono dai Paesi dell’Est Europa dove viene professato il Cristianesimo Ortodosso e quindi per l’occasione, tali professioniste hanno preso le proprie ferie in questo periodo. In più, le rimanenti avevano tra le mani un telefonino ed anche l’autovettura a propria disposizione con persino la targa del proprio Stato di provenienza.

 

Scritto il 20 agosto 2006 ed aggiornato il 24 aprile 2014